Gli italiani investono sempre di più per la sostenibilità nel settore agroalimentare, in particolare in ambito vinicolo.
La statistica è emersa dall’indagine “Risparmiatori italiani, investimenti sostenibili e settore agroalimentare”, realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Bva Doxa.
Tra gli ambiti del settore agroalimentare considerati maggiormente attrattivi in Italia il 43% dei risparmiatori indica il settore vinicolo e, a seguire, l’ortofrutticolo (33%) e il latteo-caseario (33%).
Per un risparmiatore su due la principale sfida che il nostro Paese sta affrontando attualmente concerne l’inflazione e il caro vita. Seguono la crisi energetica e i costi dell’energia (per il 34%), il cambiamento climatico (27%), la crisi finanziaria (26%) e la disoccupazione (23%).
Di particolare importanza il dato relativo ai comportamenti finalizzati a limitare gli sprechi alimentari che coinvolge il 93% degli intervistati. Inoltre l’81% acquista prodotti locali o a chilometro zero e il 68% compra prodotti con certificazioni ambientali e provenienti da una filiera etica. Infine, l’80% è disposto a spendere di più per i prodotti biologici.
Le azioni volte al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità in accordo con l’agenda 2030 dell’ONU non solo appannaggio solo di brand noti: ci sono moltissime piccole aziende e realtà molto meno conosciute che dimostrano di rappresentare eccellenze nel campo della sostenibilità.
L’introduzione dei criteri ESG impone un cambiamento culturale: saper comprendere il valore della sostenibilità e tradurla in azioni concrete e misurabili. Serve formazione e aggiornamento continuo, nonché l’adozione di strumenti adeguati per monitorare e misurare i progressi compiuti. Nonostante queste sfide, molte aziende del settore agroalimentare stanno dimostrando come sia possibile coniugare profitto e sostenibilità a significare che la trasformazione dei sistemi alimentari ispirati ai criteri ESG rappresenta un’importante occasione di sviluppo.
Fonte: Sole 24 Ore
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